mercoledì 28 dicembre 2011

21,132 Kg



Ecco quasi tutto il bagaglio da infilare in 4 borse da bici.
Manca solo: 1 camera d'aria, pattini freni di ricambio, sali minerali, aspirina e qualcos'altro che mi verrà in mente solo quando sarò in aereo.

lunedì 19 dicembre 2011

La Rossa

la rossa nella borsa


Crema, 19 dicembre 2011


Oggi mi sento la testa più leggera.
Ho smontato con pazienza la bici e ho infilato con cura ogni pezzo nella borsa.
Sono salito sulla pesa, sono risalito con il borsone in braccio e con carta e penna ho calcolato la differenza di 23,4 Kg.
Il limite per l'imbarco è di 23 Kg. Direi che ci siamo. Se non chiuderanno un occhio mi infilerò i pedali in tasca.
In Inghilterra vendono un cappottone mille tasche per eludere il controllo del peso.
Una persona scaltra con fare indifferente è riuscita a indossare 30 Kg di bagaglio extra!

E' la prima volta in vita mia che smonto una bicicletta.
Ho tribulato ma mi è piaciuto perché mi piace non star fermo un attimo.
Non sono capace di mettermi sul divano davanti alla tv.
Quando succede di doverla guardare e non mi devo tagliare le unghie e non c'è da stirare la guardo girando in tondo intorno al tavolo.

Smontare però è una cosa, rimontarla un'altra. Così per evitare sorprese a Buenos Aires, l'ho rimontata pezzo per pezzo. 50 minuti.
Invidio coloro che come prestigiatori ad uno spettacolo rimontano la ruota posteriore con l'eleganza di estrarre il coniglio dal cilindro.

Domani la userò per andare in ufficio.
Speriamo non parta una gomma in curva o si stacchi il manubrio mentre passo col rosso al semaforo.
Andrò piano senza walkman con l'udito attento e un piede che saltella sfiorando l'asfalto.

A cena illustro in ogni minimo particolare l'operazione di smontaggio.
Accorgendomi del calo progressivo dell'attenzione nel momento della fase dello sviamento del pedale sinistro con una chiave del 15 cerco di ravvivare l'interesse dichiarando che porterò con me anche rasoio e spazzolino elettrico.

Baraonda di veloci consultazioni.
3 voti contrari e uno favorevole, il mio.
Nell'organizzazione del viaggio non vige la democrazia ma la monarchia illuminata, la mia, quindi batto il cucchiaio sul tavolo affermando: "approvato".
L'idea di lavarmi i denti nel silenzio del nulla scrutando l'infinito col rumore di sottofondo del motorino dello spazzolino mi fà già sorridere.

Non vi ho ancora presentato la bici. "La Rossa". La presentazione dettagliata delle caratteristiche meriterebbe una cena illustrata quindi mi limiterò col dirvi che è rossa.

In verità l'avrei voluta nera ma è rossa e sono contento che lo sia.

Dicono che in Patagonia quando qualcuno scompare, due carabineiros saltano sulla camionetta girano un pò a vanvera per un paio di giorni e poi tornano a compilare gli scartabelli di "desaparecido".
Per avere un idea della densità della popolazione potete immaginare che in tutta la lombardia ci siano solo 2 persone. Immaginate di doverne cercare una magari deceduta nascosta sotto un cespuglio.
Per facilitare la ricerca nel caso mi perdessi i familiari mi hanno obbligato alla scelta del colore rosso anziché nero della bici. "Approvato".
A Caponord con "La Nera" e in Patagonia con "La Rossa".
Per farli stare meno in ansia non gli ho detto che per il 50% del viaggio il colore dominante è il rosso.
La prossima magari sarà "La Bionda" color sabbia con la quale attraverserò il Gobi o il Sahara.