mercoledì 30 giugno 2010

23. Crema-Caponord in bicicletta

23a tappa - martedi 29 giugno 2010
Borlange - Dalfors (Svezia)
124 km


Zanzare e tafani in Svezia non scherzano.

Le zanzare non sono le "Tigre" sono nostranotte, lente, cicciotte e grandi bevitrici.
Fino a che tieni un piede sull'asfalto sembra ti ignorino ma non appena sfiori l'erba sei fritto.
Domani mi procurerò un repellente.

I Tafani ti rincorrono per chilometri persino in bicicletta. Sono veloci e si accaniscono sulle gambe in movimento senza mai riuscire a posarsi fino a che non ti fermi.

Mi procurerò anche una paletta per le mosche da tenere nel fodero.

Stasera ho trovato il più bell'alloggio di tutto il viaggio.

Alle 20.30 in mezzo al nulla quando ormai mi guardavo intorno per piantare la tenda vedo un cartello "Bed & Breakfast". Sono salvo.

Il posto è il più bello tra tutti quelli in cui ho alloggiato in viaggio, ed il costo veramente onesto. 30 euro. Mi sono cucinato una zuppa messicana liofilizzata, pane e formaggio e un cappuccino sfogliando degli opuscoli a disposizione dei turisti e dei viaggiatori dove ho scoperto che oltre agli orsi, fanno parte della fauna anche lupi e linci.

Gli svedesi sono molto nazionalisti, vedi foto, e quasi tutte le case hanno in giardino il pennone con issata la bandiera svedese.

Sono discreti e riservati ma se gli sorridi e mostri interesse nei loro confronti, si aprono.

Non suonano il clacson. Mai!

In effetti le vie di comunicazione non sono state realizzate in funzione del mio viaggio. Un itinerario che mi ero prefisso di 180 km è diventato di 243 km... mmm un passo avanti e due indietro.











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martedì 29 giugno 2010

19/22. Crema-Caponord in bicicletta

19 - 20 - 21 e 22a tappa - lunedi 28 giugno 2010
sono a Borlange (Svezia)
522 km


dalla 19a alla 22a tappa

Come mi siete mancati!!!

La mia prima preoccupazione appena sbarcato dal ferry è stata quella di recuperare l'adesivo della bandiera svedese. Trovato e attaccato sulla bici.

Le cose da raccontare sono tante ma stasera è la sera del bucato a mano e a malincuore mi limiterò ad un sunto del riassunto.

Ho incontrato 2 cicloturisti francesi fermi davanti ad una strada interrotta, quella che anch'io avrei dovuto percorrere.
Dopo i vari salamelecchi di rito studio con loro la situazione. Le loro 2 proposte sono:
- attraversare l'autostrada scavalcando 4 guard rail con bici e bagagli
- attraversare i binari del treno e percorrere un ponte in costruzione senza manto stradale con i ferri d'armatura che uscivano ovunque.

Faccio una risata e vedendoli seri mi ricompongo.
Gli mostro la mappa e gli indico che con soli 3 km di strada in più si può aggirare l'ostacolo.
Mi ascoltano, annuiscono e riprendono ad architettare improbabili soluzioni.
Li saluto e mentro giro la bici mi augurano buona fortuna.

Dopo pochi minuti di viaggio mi fermo in pizzeria dove mangio una squisita margherita forgiata da un pizzaiolo credo serbo-bosniaco per l'accento e per la presenza nella lista di pizza-cevapcici.

Col tovagliolo alla bocca vedo i 2 francesi sfrecciare per la direzione che gli avevo indicato. Uno aveva tutti i capelli in piedi come se avesse preso una forte corrente e l'altro lo seguiva a zig-zag per via dei cerchi della bici vistosamente deformati. :-) Scherzo... li ho visti passare sì, ma incolumi.

Ho fatto campeggio libero per 2 notti non trovando una diversa sistemazione per la notte.

In Svezia il campeggio libero è consentito sia nelle proprietà pubbliche che private.
Buona norma di educazione se si sceglie una proprietà privata è quella di montare la tenda in posizione non visibile dalla casa.

La prima notte in un boschetto non lontano da una casa e dalla strada.
La seconda notte in un campo tagliato di fresco con una cascina appena visibile in lontananza.
I cani in cascina continuano ad abbaiare da quando comincio a montare la tenda a quando mi corico nel sacco a pelo.
Mentre in tenda annoto qualche appunto sgranocchiando biscotti al cioccolato sento che i cani smettono di colpo di abbaiare ed al loro posto sento il rumore di una muta di cani in corsa verso la mia tenda.
Il contadino ha mollato i cani e stanno venendo a prendermi, penso.
Resto in tenda e spengo la pila.
Sangue freddo, calma, afferro il coltello. I battiti sono leggermente accellerati ma regolari.
Mi immagino l'evolversi della colluttazione e mi spiace per i cani.
Smetto di respirare per sentire meglio.
Il rumore della corsa cambia repentinamente direzione per cambiare ancora e ancora come se i cani fossero all'inseguimento di un altro animale.
Dopo qualche minuto la corsa si arresta, il contadino fischia ed io e i cani possiamo dormire tranquilli.

Per la prima volta in vita mia ho visto una volpe non impagliata.

Ho conosciuto un barista svedese di nome Mario. Incredibile! e 2 olandesi diretti a Nordkapp.
Sono italiano, abito vicino a Milano.
Rispondono che a Milano ci sono passati l'anno scorso per andare a Roma e mi fanno l'elenco delle città toccate tra le quali Crema.
Crema! è lì che abito!
Arrivati a Nordkapp torneranno a casa in ferry via coste Norvegesi. 6 giorni. Io non sò ancora come tornerò ma sono tranquillo, mal che vada Don Peppino mi manderà un elicottero.





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venerdì 25 giugno 2010

18. Crema-Caponord in bicicletta

18a tappa - giovedi 24 giugno 2010
Hobro - Frederikshawn (Danimarca)
112 km

Seconda notte in campeggio. Per risparmiare sul peso del bagaglio la tenda è da una persona e da poco più di 1 kg. Ti infili e non ti puoi quasi girare. Il sacco a pelo supertecnico garantito fino a 3 gradi, pesa pochissimo. Il comfort è buono ma l'umidità non scherza. Stamattina mi sono svegliato con la nebbia tipo quella della pianura padana di qualche anno fa. Ho giocato il 1° jolly, l'abbigliamento invernale. Il 2° jolly è quello dell'inverno estremo, che spero di utilizzare non prima della Norvegia, efficace fino a -6°.
Per sicurezza ho tenuto acceso i fari e indossato il gillet ad alta visibilità. Dopo un ora di viaggio mi sono accorto che la nebbia era solo l'effetto ottico degli occhiali sporchi e appannati. Scherzo... la nebbia c'era anche se effettivamente non così forte.
Forse a causa dell'umidità patita nella notte alla partenza non ero proprio in forma.
Leggero mal di testa dovuto ad un pò di sinusite e nausea dovuta al mal di testa e mal di stomaco dovuto alla nausea.
Niente scuse si pedala lo stesso.
Dopo mezz'ora di attività è passato tutto e son tornato come nuovo.
Se al corpo fai capire che deve reagire, reagisce.
A metà mattina sole estivo africano. Pausa caffè e cambio abbigliamento. E' un continuo metti e togli. Si annuvola un pò e si gela, torna il sole e si avvampa. Strano che non mi sia ancora venuta neanche una polmonitina.

Domani ore 10.00 ferry express per Goteborg (Svezia)







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17. Crema-Caponord in bicicletta


17a tappa - mercoledi 23 giugno 2010
Vejle - Hobro (Danimarca)
145 km

Il rumore del cambio, il click, ho scoperto che spaventa i cavalli. Ho superato un cavallo con in sella una ragazzina, ho cambiato rapporto e al clic il cavallo si è impennato e la ragazza mi ha fulminato con lo sguardo. Ho sperimentato più volte per dimostrare la tesi: "ogni cavallo si spaventa al suono del clic". Quando vedevo dei cavalli liberi nei terreni provavo a cambiare ed effettivamente, il cavallo di spalle saltava, quello che mi vedeva arrivare ne era comunque infastidito.
Con i gatti non funziona.
Spesso al bordo della ciclabile incontro anche dei gatti indaffarati a stanare chissachè. Li vedo, provo ad avvertirli del mio arrivo col lieve scampanellio di quando si fermano i pedali, niente. Urlo dei versi da animale improbabile, niente. Strombazzo con la tromba pneumatica da 110 db, niente. Quando sono ad una decina di metri, mi vedono e scappano. Peccato che tra poco sarò in Svezia e non potrò dimostrare la tesi: "i gatti danesi che frequentano le ciclabili sono sordi".





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mercoledì 23 giugno 2010

16. Crema-Caponord in bicicletta

16a tappa - martedi 22 giugno 2010
Frorup (Germania) - Vejle (Danimarca)
127 km



Danimarca!!!

Oltrepassata una linea tratteggiata sulla mappa il mondo cambia.

Pranzo nel centro di Aabenraa con un piatto tanto buono quanto velenoso.
I danesi vestono bene, sono puliti e ordinati e in tanti indossano un simpatico cappellino bianco da marinaio.

Le piste ciclabili sono anche qui ovunque ma integrate con le strade principali.

Il comportamento degli automobilisti danesi nei confronti dei ciclisti è più realista, non rischiano la loro vita per evitare un ciclista che non è un pericolo.

I tedeschi nel sorpasso di una bicicletta la considerano a pari ingombro di un auto.

Rallentano e all'occorrenza quasi si fermano, mettono la freccia e sorpassano invadendo la corsia opposta.
Preferiscono fare un frontale con la macchina che giunge in senso opposto piuttosto che mettere sotto un ciclista.

Il tedesco aspetta calmo alla linea d'arresto, se un ciclista con diritto di precedenza arranca in salita a 8 km/h anche se a 150 mt dall'incrocio.
Le prime volte la cosa mi metteva un pò d'ansia e cercavo di velocizzare ma poi mi ci sono abituato e la pedalata restava tranquilla come chi aspettava passassi.


Meraviglia delle meraviglie, qui gli scooter viaggiano sulle piste ciclabili.

Anche qui le pasticcerie sono ovunque e avendo sempre i finestrini abbassati e giù la capotte la nube di profumo mi avvolge e mi costringe a brusche frenate. Ci sono dolci di tutti i tipi e sempre diversi e tutti buonissimi e il loro caffettone mi piace, aiuta la meditazione.

Ho dormito in tenda a Vejle dopo una cena disintossicante da burro e zuccheri con Yogourt, pasta e tè.

Mentre scrivo sto ricaricando il navigatore, almeno un pò anche se la batteria non durerà per tutto il giorno. La strada che dovrò fare in Danimarca è abbastanza semplice e lineare, lo accenderò solo per attraversare le città.






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martedì 22 giugno 2010

15. Crema-Caponord in bicicletta


15a tappa - lunedi 21 giugno 2010
Haslo - Frorup (Germania)
142 km



Oggi sono stato affiancato dall'americano George pantaloncini corti di tela e camicia a quadretti, su una Trek. E' partito da Bordeaux è si è fatto tutto il percorso del giro di Francia. Ora è diretto a Copenaghen. Abbiamo fatto una quindicina di chilometri affiancandoci ogni tanto. Ci siamo salutati in corsa perchè per me era giunta l'ora di cercare un tetto per la notte e lui voleva essere in Danimarca entro sera.

Domani Danimarca anche per me.






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14. Crema-Caponord in bicicletta

14a tappa - domenica 20 giugno 2010
Dorfmark -Haslo (Germania)
123 km




Hamburg bella, nonostante la pioggia. Grazie al forte vento Il tempo cambia in un attimo. Al sole, alla fine di una ciclabile di sabbia, sassi, e vetri rotti ho tirato un sospiro di sollievo inutile e messo una pezza alla ruota davanti. Ad Hamburg il 50% dei ciclisti che vagano per la periferia si sono persi. Due scaltri ciclisti col pretesto di aiutarmi a trovar la strada han consultato con l'inganno le mie mappe per tirarsi fuori dalla pettole augurandomi "Bye, Have a nice day" quando pensavano di aver trovato la strada. Quando, trovata la mia direzione pedalavo con la forza di chi sa dove andare li vedevo in lontananza girovagare senza senso.



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13. Crema-Caponord in bicicletta

13a tappa - sabato 19 giugno 2010
Burgstemmen - Dorfmark (Germania)
111 km



Hannover è una bella città e l'ho attraversata col sole. Ordinata e movimentata quasi come ero io, in preda ad un urgenza fisiologica. Stare in sella per molte ore al giorno mi ha ridotto la resistenza a tenere la pipì. Ogni 2 ore circa mi devo fermare. Finchè pedalo lo stimolo non si fà sentire e ad Hannover si è manifestato impellente al primo semaforo rosso. Ad ogni semaforo rosso successivo giro in tondo tenedomi sempre in movimento. Nell'attimo prima di farmela addosso mi sono infilato in una siepe cespugliosa facendo finta di niente. Quando rimonto in bici vedo finalmente Hannover.




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sabato 19 giugno 2010

12. Crema-Caponord in bicicletta

12a tappa - venerdì 18 giugno 2010
Gottingen - Burgstemmen (Germania)
95 km

foto di 1/4 del parcheggio bici di fronte alla stazione dei pullman di Gottingen


Mattina dedicata al tagliando della bici.

Subito dopo la colazione mi reco dal più vicino ciclista di fronte alla stazione dei pullman di Gottingen.

Gli mostro il raggio rotto.

Wait a moment. Aspetto. Torna dopo 5 minuti e con fare dispiaciuto mi dice che purtroppo ha finito i raggi neri della mia misura, li ha solo cromati.

Avrei voluto dirgli che un raggio cromato era l'ideale così avrei potuto facilmente individuarlo ad avventura conclusa ma conscio della mia padronanza della lingua mi sono limitato ad un: "this is good".

Da tedesco preciso mi guarda esterrefatto e facendo spalluccie mi invita a portare la bicicletta in officina.

Prima di toccare la bicicletta mi illustra nel dettaglio tutto quello che farà, le viti che dovrà svitare, gli ingranaggi da togliere, come infilerà il raggio da sostituire e come rimonterà il tutto.

Attende conferma a procedere ed io confermo. Mi chiede se sono proprio sicuro e io riconfermo.

Effettua tutti i passaggi, monta il raggio e poi si siede su uno sgabello, prende in braccio la ruota come se fosse un arpa e con una chiavetta accorda raggio per raggio pizzicandolo con l'indice fino a che ognuno emette la stessa nota. Soddisfatto monta la ruota ma c'è qualcosa che non va. Il copertone lungo la sua circonferenza non ha un equidistanza dal cerchione in ogni suo punto. Smonta la ruota, effettua varie operazioni ma non è convinto. Non si arrende e dopo vari tentativi capisce che la camera d'aria è stata infilata con una piega, si è danneggiata e chiede conferma per la sostituzione.
La bici riparata è come nuova, fila via liscia come l'olio senza il minimo sobbalzo o gnic gnic e mi sembra quasi che sorrida.

Lo dico a tutti per sicurezza. Se un domani fossi nell'impossibilità di formulare un consenso per un operazione chirurgica che potrebbe salvarmi la vita, fatemi operare da un ciclista tedesco!

...e la mattina se n'è andata così.


Oggi tutto il giorno nuvoloso grigino con un larga pezza di un nero, nero nero che mi ha inseguito per tutto il giorno senza però mai prendermi.

A merenda ho chiesto un big caffè e una fetta di torta di ricotta e cioccolato con gelatina. Quando ho visto la commessa fare la porzione mi sono assicurato di non essere su una candid camera. Era una fetta grande come 6 fette!!!... e buonissima.
Ho paura che mi stia innamorando della Germania, così si chiamava la commessa. :-)

Il navigatore oggi si è comportato bene. Solo un fuori pista sempre nel bosco. Immerso nel sudore e col fiato corto lo stavo maledicendo e ricusando quando mi attraversa la strada una veloce cerbiatta. Anche se fossi stato Billy The Kid con una macchina fotografica nel fodero non sarei riuscito a scattarle una foto.
Bravo navigatore! Domani ancora.


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venerdì 18 giugno 2010

11. Crema-Caponord in bicicletta

11a tappa - giovedi 17 giugno 2010
Heringen - Gottingen (Germania)
107 km


Giovedì non ho postato le due righe del mercoledì per guadagnare un'ora di sonno ma alle 6,15 ero già sveglio. Ho girovagato un pò per la stanza, sono tornato a letto è ho dormito fino alle 7,00.
Alle 9.00 stavo già pedalando e alle 12.00 il contachilometri segnava 52 km.
20 km a Gottingen, arrivo previsto ore 13.15. Perfetto penso, oggi potrebbe essere una giornata da 140/160 km.

All'imbocco della strada per Gottingen c'è il cartello della macchinina blu. Le bici sono interdette al passaggio.
Col percorso alternativo arrivo a Gottingen alle 19.30. Il contachilometri segna 107.

Conforta il fatto che i percorsi alternativi portano sempre in bellissimi siti naturalistici e questo è di conforto.

Mentre pedalavo mi sono portato un pò appresso un corvo lanciandogli dei pezzettini di pane. Già m'immaginavo di riuscire a portarmelo a Crema da regalare a Francesca. :-)

Arrivato a Gottingen vado in centro a dare un'occhiata. Gran movimento. Centinaia di biciclette ovunque, parcheggiate nelle rastrelliere, contro i muri, portate a mano.
Entro in un Hotel e chiedo per una stanza singola, per una notte, collegamento wi-fi e ricovero per la bici.

Alla reception controllano e mi dicono che sono spiacenti, la camera c'è ma è una camera per fumatori. Gli chiedo se hanno intenzione di mettermi un fumatore in camera.
Mi dice che potrebbe esserci dell'odore di fumo. No problem rispondo. Prende le chiavi per mostrarmi la camera e come di consueto lo blocco e gli chiedo quanto costa.
Pim pum pam, tira fuori il tabulato e mi indica 95 euro. Mi è uscito un verso che valeva mille parole. Mi sono scusato per avergli fatto perdere tempo, ma la cifra andava oltre il mio budget.

Appena fuori dal centro ho trovato una stanza a 35 euro con prima colazione, anche se sembra un pò una cella di una prigione.

Qui in Germania nessun albergatore mi ha comunicato di spontanea volontà il prezzo della camera. Partono in quarta con le chiavi e la compilazione del formulario. E alla domanda. Escuse me but how much? Ah! Già! Scendono dalle nuvole come se si fossero dimenticati di comunicarlo. Mah.
Se qualcuno è a conoscenza delle consuetudini germaniche per quanto riguarda l'how much mi dia una dritta.

Oggi ho festeggiato con una birra fresca la prima foratura dovuta ad un truciolo d'acciaio.

Il raggio non l'ho ancora sistemato, la bici cigola, scaina, boccheggia. Ho preso l'indirizzo di 3 cycle repair. Domani la porto alla revisione.





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10. Crema-Caponord in bicicletta

10a tappa - mercoledi 16 giugno 2010
Motten - Heringen (Germania)
90 km


Perso nel bosco.

Il navigatore mi ha portato in mezzo al bosco e poi ha perso la traccia di tutti i sentieri.

Fermandomi, una scarpetta non si è slacciata così sono caduto lanciando in aria la macchina fotografica. L'obbiettivo e il corpo macchina rimbalzavano come indipendenti palline magiche. Ora l'obbiettivo non si aggancia più ma se lo si tiene premuto contro il corpo macchina funziona tutto perfettamente.

Ogni rumorino nel bosco stimola l'immaginazione e fa un pò sudare le mani.

Guardando la bussola ho preso sentieri direzione nord, tanto per non girare in tondo e allo stesso tempo per portarmi avanti. E' andata bene, ne sono uscito veloce.





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mercoledì 16 giugno 2010

9. Crema-Caponord in bicicletta

9a tappa - martedi 15 giugno 2010

Winterhaus - Motten (Germania)
104 km




Oggi verde che più verde non si può. Ho attraversato le foreste di due parchi nazionali. Tanto Fitte di alberi che m'han fatto pensare al Cosimo del Barone Rampante di Calvino che indispettito con i genitori salì su di un albero e non scese più. Saltando da un albero all'altro senza mai scendere a terra, riuscì persino ad arrivare in Spagna, tanto erano fitte le foreste a quei tempi.


Breve riassunto degli avvenimenti della giornata:

- 1 raggio rotto della ruota posteriore
- scambiata pista di atterraggio di aerei militari per una ciclabile
- pranzo con penne all'arrabbiata molto arrabbiate
- ad un ragazzo che mi ha fatto tutto un discorso in inglese, gli ho risposto che non parlo tedesco. La sua espressione perplessa era tesa a capire se fossi anche pericoloso.
- spalle scottate dal sole e ape intrufolatasi tra la testa e il casco.
- sosta di riflessione di 10 minuti davanti ad un monumento ai soldati caduti
- cena in veranda con musica dal vivo fornita dalle prove del martedì della banda del paese di Motten

La pasta con la marmellata o la nutella e i vari piatti pasticcioni sono leggende metropolitane.




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martedì 15 giugno 2010

8. Crema-Caponord in bicicletta

8a tappa - lunedì 14 giugno 2010
Kirchheim am Ries - Winterhaus (Germania)
125 km

Oggi vento sempre contro, ad eccezione di un paio di minuti come per ricordarmi di come sarebbe stato bello averlo a favore e avere avuto ancora i capelli.

Non appena vedo a distanza i "ventoloni" per l'energia eolica mi preparo al peggio.

Il tempo e variabilissimo. Nuvole e sole, sole e nuvole e ogni tanto una spruzzatina d'acqua. Col sole fa caldo e con le nuvole un pò di pelle d'oca. Per ora però, neanche un raffreddorino.

Tutto procede bene. In bici tutto il giorno penso molto, in discesa canto, e niente mi sfugge allo sguardo.

Un forte abbraccio a tutti.

Ciao, a domani.


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lunedì 14 giugno 2010

7. Crema-Caponord in bicicletta



7a tappa - domenica 13 giugno 2010
Augsburg - Kirchheim am Ries (Germania)
95 km



La regola: bere prima di aver sete, mangiare prima di aver fame e fermarsi prima di essere stanchi, sembra funzionare davvero. Ho saltato la colazione e sperimentato come a pancia vuota le gambe non girano.

Ho pranzato al Ristorante di Karmela e Richard Zeeb di Ellerbach.
Spaghetti? chiedo.
No Spaghetti e si mette a ridere invitandomi ad accomodarmi.
Fà un veloce elenco di quello che c'è.
I dont understand, I dont speak deutch and I speak very few english.

E' scomparso portandosi via il menù e mi ha portato l' olo-menù in 3D.

Delle invitanti salsicce crude in visione.

Ho cercato di spiegargli che per pedalare occorre l'energia dei carboidrati.
Immobile con lo sguardo verso l'alto è risparito per tornare con un pacchetto di gnocchetti.

Perfetto!!!

E tornato dopo 1 minuto a chiedermi se il formaggio avrebbe potuto inficiare la prestazione.

Nel mentre della cottura mi ha messo sotto carica il gps.

Richard ha vissuto a Parigi ha lavorato in Africa come installatore di reti di computer, è stato a Torbole in vacanza sul lago di Garda a farsi + di 40 km di surf al giorno ed è un motobiker.

Col problema che non capisco una parola diventa tutto più divertente.

E' un pò la differenza che passa tra una telefonata ed un mms.
Le conversazioni diventano più essenziali, senza tanti fronzoli nè giri di parole, arricchite anche di mimica facciale/corporale, disegnini ecc.

Se un domani imparerò le lingue continuerò a far finta di non saperle.

foto di Nordlingen


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domenica 13 giugno 2010

6. Crema-Caponord in bicicletta

6a tappa - sabato 12 giugno 2010
Weissenbach (Austria) - Augsburg (Germania)


Non ti puoi fermare con una cartina in mano per più di 2 minuti che subito accorrono in aiuto, ma non solo.

Stavo pedalando tranquillo quando un agricoltore sul trattore mi ha fermato chiedendomi se avevo bisogno di aiuto.

Lui si è fermato col trattore acceso che faceva un fracasso infernale e io mi son scordato di togliere le cuffie col volume a palla.

Nonostante il frastuono di suoni e rumori e il fatto che io parli solo l'italiano, abbiamo comunicato per una decina di minuti in tedesco e in inglese.
Ad un certo punto voleva telefonare a suo figlio che ha lavorato 2 anni in Italia e conosce bene l'italiano.
Risultato: le indicazioni per Holzeim (sempre dritto) mi hanno portato ad Ausburg.

Poco male, la direzione Nord è stata mantenuta.


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sabato 12 giugno 2010

5. Crema-Caponord in bicicletta

5a tappa - venerdi 11 giugno 2010
Urgen - Weissenbach (Austria)



Oggi è stata durissima.

Mappe preparate con goggle e navigatore mi hanno regalato una trentina di km in più.
La strada che dovevo percorrere indicava il divieto alle biciclette.

Per farla breve dai 700 mt di quota in cui mi trovavo sono finito un'altra volta a oltre 2000 mt.
Percorso ripidissimo a tratti al limite dell'impossibile.

L'ultimo tornante è stato micidiale. Senza una goccia d'acqua (3 borracce scolate) in preda a miraggi volevo solo stendermi sotto un albero giù nella valle dopo essermi dissetato al ruscello che gli scorreva vicino e morire lì, sepolto dalle margherite.

Giunto al passo tre motociclisti seduti su di un muretto mi hanno applaudito e al chiosco delle bibite e gelati mi sono regalato un calippo e una coca ghiacciata.

La foto pubblicata è quella della valle che mi è apparsa dopo il paesaggio imponente e minaccioso della scalata.

Domani si pedala sempre verso nord.


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giovedì 10 giugno 2010

4. Crema-Caponord in bicicletta


4a tappa - giovedì 10 giugno

Malles Val Venosta - Urgen (Austria)



La giornata è andata bene.

Sono cominciate le ciclabili che affiancano le strade principali, con tanto di indicazioni per le località.

Sono alloggiato presso una locanda che mi ci vorrebbe un capitolo intero + 2 telegiornali edizione speciale per descriverla.

Ho cenato in un bar ristorante gestito da un motobiker biondo con baffoni, codino e tatuaggi.
Dopo varie frasi alternate in vari idiomi mi ha chiesto di che nazionalità fossi. Mi ha allungato il menù in italiano.
Ho ordinato filetto di manzo e di maiale e una birra piccola, che a saperlo che era così buona ne ordinavo una botte da portare a casa.

Mi ha portato al tavolo una padella di ferro da 40 cm di diametro con: filetto di manzo, braciola, cotoletta alla milanese, dell'altra carne che non ho capito, patatine fritte, piselli al burro, carote e funghi. Colma!

L'espressione del cuoco quando mi ha portato questa padella era l'espressione del bambino che sà di aver fatto bene.

Domani si va avanti. Direzione Nord.

Sono avanti di una 30 di km dalla tabella di marcia programmata su carta.
Mi conviene rallentare sennò finisco troppo presto.

:-)



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3. Crema-Caponord in bicicletta


3a tappa - mercoledì 9 giugno

Bormio - Malles Val Venosta



Il Passo dello Stelvio come indicato era aperto di qua ma chiuso di là, così ho deviato verso il Passo dell'Umbrail. Peccato perchè quello dello Stelvio è il passo più alto d'Europa.

Ora di pranzo, ormai deciso ad accendere il fornellino per cuocermi una pasta mi scappa l'occhio e 4 tornanti più su vedo un punto di ristoro. Metto via tutto e riparto. Il punto di ristoro era chiuso perchè diroccato. Ne vedo un altro qualche tornante più su. Assi inchiodate alle finestre. Poi il cartello pubblicitario di una malga con stuzzicanti assaggi. Forse colpita da un fulmine.

L'energia mancata dal salto del pranzo è stata fornita dai motociclisti e automobilisti che mi suonavano agitando fuori dal finestrino il pollice alzato.


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martedì 8 giugno 2010

2. Crema-Caponord in bicicletta


From Crema to Nordkapp
 2. Edolo - Santa Caterina Valfurva


Estrema fatica ripagata abbondantemente da paesaggi, emozioni e brividi di un altro pianeta.

Strade strette con pendenza del 14%. Auto pochissime, qualche moto e 4 biciclette +1, la mia, 5.

Un vecchietto in bici da corsa con una certa esperienza ha capito subito il mio valore 100 di buona volontà e zero di tecnica così mi ha dato preziosi consigli sul come prendere le salite per non ammazzarmi di fatica e durare di più.

Ho fotografato uno stambecco a 50 metri dall'imbocco di una galleria.
Mentre frugavo nelle borse alla ricerca del fanalone da casco si è avvicinato silenzioso e di spalle a mia insaputa ha emesso un verso come un mix tra un fischio e uno starnuto. Dallo spavento mi son girato saltellando e si è spaventato anche lui. Belli gli stambecchi. Hanno zampe possenti e vederli correre sulle rocce è da non crederci.

Sono arrivato al Passo del Gavia alle 19.00. Torta di mele e caffè davanti al camino acceso.

I gestori mi han chiesto dove fossi diretto. Prossima tappa Passo dello Stelvio. Mi hanno avvisato che il passo è aperto all'inizio ma chiuso alla fine per cui domani dovrò improvvisarmi un'alternativa.

Sono partito in direzione Santa Caterina Valfurva. Tutta discesa tra le nevi che si stanno sciogliendo mentre io mi congelavo felice.


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lunedì 7 giugno 2010

1. Crema-Caponord in bicicletta

From Crema to Nordkapp

1. Crema - Edolo (134 km)

La notte insonne prima della partenza.
Gira di qua nel letto, gira di la nel letto, mi son vestito e son partito alle 03.00.
Ho caricato la bicicletta.
2 borsoni anteriori, 2 posteriori, 1 borsa al manubrio, tenda e sacco a pelo sul portapacchi posteriore.
Bici da vero cicloturista tanto che nelle varie soste, parcheggiata la bici, la gente mi chiedeva ma il proprietario dov'è?
Non ho calcolato che il tragitto prevedeva quasi tutte strade basse, completamente prive di illuminazione delimitate da fossi pieni d'acqua.
Per fortuna Francesca a Natale mi ha regalato tra vari gadget un faro con imbragatura per la testa.
5 led potentissimi per far della notte giorno.
Effetto collaterale quello delle schivare repentino i pipistrelli che mi si avventavano contro.
Dopo Camisano sulla stradina che porta a Fontanella, in lontananza due fari d'auto.
La strada è stretta. Accosto e mi fermo. 50 metri prima di raggiungermi si accendono i lampeggianti.

- Buonasera, dove sta andando?

Rispondo col tono della risposta più ovvia del mondo.

- A Caponord.

Fanno domande e io illustro e spiego.

Ci salutiamo con il loro invito alla prudenza, non prima di avermi sollevato la bicicletta per sondarne il peso.

Un macigno, secondo me.
Molto leggera, secondo loro.

Saluto e non contraddico perchè è ora di andare.

Colazione alle 5.00 a Palosco. La luce posteriore mi sembra fiacca. Nel mentre del cambio pile la barista esce a fumarsi una sigaretta e mi chiede se la bici è rotta.
Altra telenovela.

Tutto procede per il meglio fino a quando interpreto male un indicazione del navigatore e mi ritrovo a percorrere le aghiaccianti gallerie del lago d'Iseo. Traffico intensissimo e al limite della velocità di schianto. Rapporto camion/auto 10/1.
Quasi tutti mi suonano, sbandano, agitano le braccia.
Mi sento in una trappola dalla quale non si può sfuggire ne avanti ne indietro.

Tra una galleria e l'altra mi fermo. Non c'è soluzione. Sono un uomo morto.

Se oggi sarà il giorno in cui dovrò morire voglio farlo bene.

Indosso il giubbotto fosforescente giallo, il faro di francesca, luci della bici accese.

Camminando sul marciapiedino di 30 centimetri con la bici a mano percorro le 3 ultime gallerie rimaste.

Qualcuno deve aver chiamato la polizia che sopraggiunge dopo una ventina di minuti in moto a sirene spiegate. Mi vede, rallenta, mi squadra e prosegue senza di niente.

Non poteva dirmi niente. Ero a norma.

Uscito dall'incubo trovo 2 ciclisti con una bici in panne a ruote levate. Saluto e chiedo se conoscono quale strada prendere "senza gallerie".
Non mi fanno finire la frase, parlano inglese e mi rispondono che non c'è problema riescono ad aggiustarsi la bici da soli.

Dopo varie ed eventuali giungo a Edolo. 150 km contro i 134 preventivati.
Il dolore alla gamba sinistra che avevo nei giorni prima della partenza è magicamente scomparso insieme alla gamba.
Ne ho perso la totale percezione ad eccezione della parte esterna del ginocchio che fa un male allucinante.

Alloggio presso un albergo di Edolo. I gestori sono giovani, alla buona e simpatici.
Il prezzo è buono e "all inclusive" Camera, Cena e prima colazione 40 euro. Il figlio mi ha anticipato che se userò il lettino e non il matrimoniale mi farà anche lo sconto.

Ora riorganizzo le valige e dormo. Domani è un altro giorno, si vedrà.



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