giovedì 10 dicembre 2020

Cena alla bohémien



Le rotelle di liquirizia sono più buone se messe in bocca tutte srotolate, sprigionano il massimo del piacere, inaddentabili sgusciano tra lingua e palato e incoraggiate dall’eccesso di salivazione diventano melassa. Una bella emozione, soprattutto dopo aver rigirato la lingua su di una tritura fine di caramelle dure all’anice che aggiungono quel sentore di poeta maledetto. Per un restart delle papille che mi accomodi alla cena mi infilo in bocca tre o quattro gommose frizzanti gusto cola a mò di sorbetto. Adagio il salmone nella padella e custodisco la cottura sgranocchiando patatine, triangoli di mais piccanti, mandorle e noci. Mangiato il salmone tocca a mezza torta al limone del Mulino Bianco. Il caffè sale giusto dopo aver finito una tavoletta burrosa da 100 grammi di cioccolato Lindt bianco. Per concludere la salubre cena in sintonia dovrei inzuppare la sigaretta nel caffè e addentarla fino al filtro ma ho finito i filtri.