venerdì 10 febbraio 2012

33 etapa 0 km El Calafate - Rio Gallegos

Rio Gallegos

Ho un ora prima della partenza del bus dalla stazione di El Calafate, faccio l'ultimo giro in città per un caffè e una medialuna.
In questa città non amano i ciclisti.
La corsia di marcia in un tratto è per metà allagata con una spanna d'acqua quindi la percorro stando in prossimità della mezzeria asciutta. Un auto che sopraggiunge mi suona ripetutamente facendomi segno di tenere la destra. Sorrido e agito la mano in segno di “se hai fretta sorpassa”.
In Patagonia dove regna la flemma questi comportamenti stridono.
Accosto per fare una foto alla coda di gente per lo sportello della banca e torno al terminal dei bus.

 La coda prosegue altrettanto lunga all'interno della banca

Quando l'autista mi vede con la bici comincia a scuotere la testa in segno di “no, non ci sta.”
Si gira a caricare dei bagagli e quando si volta mi vede in piedi a fianco della bici tutta smontata. Meravigliato scuote la testa come dire “si, se puede, se puede.”
La carica lui, non vuole che ci provi io, mica che gli spacchi il bus.
Ha modi gentili e quando i passeggeri sono ai loro posti lo vedo uscire dall'ufficio della compagnia e giocare per qualche secondo con un cane. Mi è gia simpatico.
Guida bene. Procede a velocità giusta, i giri del motore costanti.
Fuori città, strada dritta nel nulla quasi ferma il bus per delle buche che nessuno ha visto ne quasi sentito.
Siamo in buone mani.
A proposito di buche. In Argentina sia nelle città piccole che in quelle importanti anche turistiche bisogna prestare attenzione a dove si cammina.
Il manto dei marciapiedi non è mai uniforme e sembra che chi ci abita davanti ne abbia l'onere della costruzione e manutenzione. Ogni 10 metri cambia caratteristiche, qui è piastrellato, là è di cemento o con autobloccanti, presenta buche, leggeri sfasamenti di quota, scalini improvvisati, piastrelle sollevate, piccoli scivoli.
Basta distrarsi un attimo e si inciampa.
Arriveremo a Rio Gallegos alle 16.30.
I bus sono molto confortevoli. Hanno ampi sedili, poggigambe, bagno, acqua e caffè caldo alla spina gratis.
Al mio fianco non siede nessuno.
Durante il tragitto veniamo sottoposti a due controlli di polizia. Primo controllo dei documenti a campione, secondo controllo a tutti.
Il poliziotto ha con se una cartella con tutti i nostri nomi e generalità, confronta che i dati corrispondano e restituisce il documento.
Arriviamo in orario a Rio Gallegos.
E' una grande città molto estesa perchè quasi tutte le case, come ovunque, sono ad un piano.
Nelle città argentine le strade sono larghe, anche le secondarie e tranne qualche eccezione sono tutte a senso unico di marcia.
I pedoni dicono che il contro senso non vale per le bici, informazione verificata passando in più occasioni contromano davanti a poliziotti del traffico che non mi hanno redarguito.
L'automobilista invece suona e sgrida.
Trovare un alloggio non è semplice come nei piccoli centri.
Trovo hotel che hanno cambiato destinazione d'uso ma mantenuto l'insegna, hospedajes che non rispondono al campanello o il monumentale Hotel Patagonia quattro stelle dove una camera per una notte costa 536 pesos argentini (80 euro).
Trovo un hospedajes che non ha il campanello ma un minimarket annesso. La stanza c'è ed è orribile però pulita ed il prezzo è un quinto del'Hotel Patagonia.
Trovo poco distante un murales di una storia illustrata, peccato sia già buio, fotograferò come potrò.
Domani alle 9 ultimo tratto in bus Rio Gallegos – Rio Grande. 9 ore per effettuare 250 km. Dove sarà l'inghippo?

 una vignetta del murales (altezza 3 metri circa)

5 commenti:

  1. Ciao Mario, dai che ci sei quasi... I tuoi racconti? semplicemente MERAVIGLIOSI!!! A presto! un abbraccio (ma stretto eh)

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  2. Mario... Ciao... per prima cosa saluto Ribo che si è ricoradato di mè:-) Ribo la prossima volta vai con Mario... io Vi appoggio da casa seduto comodamente davanti al computer... mica di correre il riscchio d'inciampare in un dislivello dei marciapiedi:-)... da quanto ho letto, i ciclisti non sono un "problema" solo qui in Italia :-) (non è esteso a tutti i ciclisti ovviamente, ma spesso siete pericolosi...) Attendendo il racconto "dell'inghippo quotidiano" un saluto a te e tutti quelli che ti seguono Ciao By Alba-man74

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  3. Raccontaci la storia illustrata dal murales.

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  4. Ciao Mario sono Fabio di sport market sto leggendo il tuo blog e sono affascinato dai posti che vedi e l'avventura che stai vivendo continua così ciao !

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