sabato 4 febbraio 2012

24 etapa 77 Km. Puerto Guadal - Cochrane

Cuccuruccu

Prima di partire do una controllata alla bici, serro bulloni, ripristino fascette da elettricista e lubrifico la catena.
Svito il tappo dell'olio, lo appoggio a terra e inizio l'operazione.
La catena è impastata di polvere e sabbia e fa un rumore come se stesse tritando ghiaccio per una granita.
Sento provenire dietro di me un rumore di sgranocchiamento.
E' Cuccuruccu che si sta mangiando il tappo. Lo afferro, gli infilo le dita in bocca intimandogli ripetutamente di sputarlo. Se sapessi il comando in spagnolo sono sicuro che lo mollerebbe subito. Alla fine lo sputa, ne manca un pezzo ma non ne è preclusa la funzionalità.
Uno dei due cicloturisti americani che incontrai giorni fa a La Junta indossava uno specchietto retrovisore da casco molto bello, comodo ed efficiente.
Chiesi al suo compagno come mai non lo avesse anche lui.
La risposta fu che un cane glielo aveva mangiato. Non riuscivo ad immaginari come avesse potuto farlo, ora si.
Come anticipato dai due scalatori italiani la strada di oggi è migliore, il percorso più morbido.
Non di tanto ma di quanto basta.
Le stagioni si manifestano tutte nell'arco della giornata, arriva qualche nuvola e si va intorno ai 10°, torna il sole e si sale a 25°. Le fermate sono continue e snervanti.
Fermata per alleggerirsi o coprirsi di più, fermata per togliere con un bastoncino qualche sassolino che va ad incastrarsi nel meccanismo del cambio impedendone il funzionamento, fermata per recuperare bottiglie d'acqua perse per strada dovute al terremoto che ogni buca provoca.


 Quando si entra nel raggio di 5 km da un centro urbano il cellulare avvisa col suono di sms ricevuto. Le compagnie telefoniche ricordano di anteporre il +39 al numero da chiamare.
Puerto Bertrand è piccolo, pranzo seduto sul marciapiede con la chiesa alle spalle e due bambini di fronte che giocano a palla.
Mi piacerebbe avere qualcosa da leggere oltre all'etichetta dell'acqua minerale.
Qui quasi tutta l'acqua in bottiglia e i succhi di frutta sono di proprietà della Coca Cola Company.
Le multinazionali hanno già allungato le mani su una delle riserve idriche più importanti del mondo.
Il rumore di sottofondo è sempre rumore di acqua in qualunque momento o luogo ci si fermi ad ascoltare.
Altra cosa che ho notato leggendo etichette di generi alimentari quali biscotti o cioccolato e che contengono una percentuale di grassi transgenici. Le ditte che li producono sono multinazionali tipo Nestlè o ditte europee dalle marche mai sentite nominare.
Sono riuscito a trovare l'alcol per il fornellino così potrò farmi anche il caffè.
Impresso sulla bottiglietta viene riportato: “Alcol disinfettante per uso esterno, attivo e rapido si applica direttamente sulla ferita o con una garza sterile o con cotone.”
Ma non è vero! L'alcol non è un disinfettante efficace.
In Argentina si trovava dappertutto.
Alcol ad uso alimentare non denaturato. Bruciarlo in un fornellino sembrerebbe uno spreco se la bottiglietta da 500 ml non costasse 80 centesimi di euro.

Arrivato alle 20.00 a Cochrane trovo un abitaciones dove alloggiano anche 2 cicloturisti irlandesi e un tedesco. La stanza è piccola come una cella di prigione, il letto è da ospedale, la moquette è un puzzle, ma i colori sono vivaci.
Domani cercherò le sigarette.
In Chile si ha l'impressione che non fumi nessuno.
Magari è vietato fumare per strada e non lo so.
Le sigarette le vendono in pochi e con una scelta di marche limitata a una o due per un totale di 4/5 pacchetti nello scaffale.
Le solite frasi impresse sui pacchetti per dissuadere il fumatore sono accompagnate da foto tremende. La più lieve è quella col pollice verso che avvisa sul rischio di impotenza.
Non potendo scegliere la marca, scelgo il pacchetto con questo avviso.

 

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1 commento:

  1. ciao Mario, la prossima volta che un cane si mangia il tuo tappo, puoi provare con "escupe el mi tapon!"
    pietro

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