martedì 31 gennaio 2012

21 etapa 55 Km. Puerto Ibanez



Stamattina per strada incontro un loquace giovane ragazzo cileno in bici.
Arriva da Ushuaia e il suo viaggio finirà a Coyhaique, la città dove abita.
E' contento, io sono vestito autunnale e lui sfida l'arietta gelida con una maglietta a mezze maniche. Ho capito come fa a non avere freddo la maglietta è il suo trofeo di Ushuaia che riporta qualcosa tipo: “Ushuaia a la fin del mundo e a l'inicio della vida”.
Non ha dubbi il percorso più bello è quello della Carrettera Austral, quello che ha fatto anche lui. Racconta che a Ushuaia c'è un posto che offre pane gratis ai ciclisti e un bicicletero che ripara bici gratis e se devi prendere l'aereo ti regala l'imballo.
Chiedo se è mai stato in Europa in bici.
“No, ma mi hanno detto che è facile. Le città sono tutte attaccate”.
Bè non proprio, dipende dove vai.
Al momento di lasciarci mi invita a seguirlo verso Coyhaique e io ricambio chiedendogli di farmi strada per Ushuaia visto che lui l'ha gia fatta.
Puerto Ibanez è un pueblo chichito, una grossa insegna del governo riporta una gigantografia del lungo lago come sarà dopo l'opera di ristrutturazione. Nella rappresentazione ci sono persino ragazzi accampati con  la tende proprio dove adesso se ci fosse parcheggiato un camper verrebbe soffiato via in acqua.
Gli operai che ci stanno lavorando andrebbero obbligati ad ancorarsi con un morsetto di sicurezza a qualcosa di inamovibile.
La fila per acquistare il biglietto del ferry è lunga. Occorre presentare un documento d'identità, vengono inseriti tutti i dati nel computer e stampati i biglietti che vanno poi firmati. Tutta questa tracciabilità delle persone è dovuta al fatto che il segnale gsm è pressochè nullo, i bancomat scarsi e i pagamenti con carta di credito rarissimi, Se per qualsiasi motivo è necessario risalire agli spostamenti di una persona non si può fare affidamento su questi strumenti.
Il bigliettaio è gentile, sorridente, attento e quando legge sul documento che sono italiano ci tiene a specificare che lui è brasiliano.
Ci si imbarca e si arriva a Chile Chico in 2 ore.
Sono le 21.30 trovo una stanza e l'unica possbilità di cena è in una paninoteca con maxischermo che trasmette video musicali revival fino agli anni '80.
I panini sulla lista mi sembrano a prima vista un po'cari perchè non è specficato che l'imbottitura prevede mezza mucca in un campo di lattuga e pomodori.
E' sabato sera e l'alloggio è nei pressi di una discoteca che non economizza in decibel.
Musica House latino-americaneggiante con animazione fino alle 5.00 del mattino.


il segnale preferito

2 commenti:

  1. Una volta saresti andato a ballare ... mi sa che non hai più il fisico :-)

    RispondiElimina
  2. mi piace quella del panino con dentro mezza mucca...pietro

    RispondiElimina