sabato 21 gennaio 2012

14 etapa 64 Km. Futaleufù-Villa Santa Lucia



Quello che non ti uccide ti fortifica. Se vado avanti così tornerò con muscoli d'acciaio temperato.

La strada è sterrata e oramai credo che lo sarà fino alla meta.
Ci sono alcune salite al limite dell'aderenza.
Percorrerle da seduto è impossibile e se si pedala in piedi la ruota posteriore slitta, quindi come dicono anche qui tirandosi giù la palpebra inferiore col dito: “Ocho”.
Sono immerso nella natura. Il verde è folto, rigoglioso, sano e l'ambiente è pulito, non si vedono cartacce, sacchetti, bottiglie.
La strada di oggi costeggia il veloce fiume Futaleufù dall'acqua blu. Il traffico è scarso ma incrocio persino un tir con rimorchio. Il vento è debole e la polvere che alzano i veicoli me la pappo tutta.
Una ragazza su un pick-up si ferma mentre cerco di ultimare a cucchiaiate una scatoletta da 300 gr. d latte condensato.
“Te gusta el rafting?”, cerco di articolare un discorso complesso che semplifico con un no grazie no me gusta mucho.
Non ho il costume, l'acqua sarà freddissima e poi devo raggiungere Villa Santa Lucia in giornata e possibilmente via terra.
Durante la faticaccia di una morbida salita con la vista concentrata sui primi 2 metri che mi precedono vedo apparire in fianco a me 3 giovani cicloturisti che procedono in senso opposto.
Sono argentini, equipaggiati con tenda e tutto quanto. Il più loquace di loro ha una telecamera da casco. Vengono da Villa Santa Lucia e se non ho capito male sono partiti da Coyhaique a 350 km circa da qui. Sono diretti in Argentina. Ottengo conferma che la strada porta a Puerto Ramirez e successivaente a Villa Santa Lucia. Uno di loro estrae la macchina fotografica la posiziona sul mini cavalletto e fa partire l'autoscatto. Si meravigliano per il fatto che viaggi da solo anche se in realtà ora sono qui con voi, ho viaggiato un po' con Carlos e incontro continuamente gente. Non sto viaggiando proprio da solo. Cambio di indirizzi mail e strette di mano con l'augurio che tutti usano fare “Che ti vada bene” al quale mi do sempre una toccatina.



Arrivo al Pueblo Puerto Ramirez, un incrocio con 4 case ben distribuite e un grande cartello che riporta Palena.
La prima persona che incontro e' un tecnico della telefonia arrampicato su di un palo. Gli chiedo urlando da sotto qual'è la strada per Puerto Ramirez.
“Questo è Puerto Ramirez”
“Ah si? Ma il cartello dice Comuna di Palena, Puerto Ramirez a 45 km”
Mi dice di non fare caso al cartello, le indicazioni sono sbagliate, forse il cartello originariamente era da un altra parte e poi lo hanno messo qui.



Ad un mini mercado compro un succo di frutta e delle patatine.
Il collegamento internet c'è ma non funziona, il tecnico sul palo sta cercando di ripristinarlo.
Mentre bevo e sgranocchio patatine tengo d'occhio il tecnico che ad un certo punto scende dal palo per arrampicarsi su di un altro. Qui si fa lunga, riparto.
Mancano 15 km a Villa Santa Lucia e potrei arrivarci ma il lago Yalcho mi rapisce in bellezza e decido di accaparmi sulla sua riva. Monto la tenda e metto a mollo i piedi nella sua calda acqua. Calda, l'acqua è calda. Mi lavo nelle calde acque cristalline, inodori e probabilmente insapori del Yalcho. Non mi sono mai sentito così pulito in vita mia. Nelle borse ho anche un secchio così posso lavare come si deve anche gli indumenti zeppi di polvere.



Per curiosità provo a pescare a filo con del pane come esca. Faccio due lanci ma neanche un abboccata.
Arriva un papa’ col suo bambino, pesca a cucchiaino.
Nel parlare del piu’ e del meno chiede quante volte sono caduto oggi.
Si congratula per il neanche una.
Comincio a prendere dimestichezza con lo sterrato. Il manubrio non va tenuto rigido, non bisogna forzare la traiettoria ma assecondarla e persuaderla.
A parte la parentesi delle 15 forature i pneumatici che monto, Schwalbe Extreme, sono ottimi, hanno un buon grip e non si sono piu’ forati.
Avete pescato qualcosa oggi? “Nada”.
Fosse stato qui il Sig. Ginestri stasera avremmo cenato a base di pesce di lago alla brace e invece: lenticchie.
Sulla riva del lago mi guardo un film dal computer assaporando caffè.
Che vita!

7 commenti:

  1. Come sono felice per te!
    (Il cartello spostato mi fa morir dal ridere)

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  2. prima di ingrandire la foto ho pensato che fosse Gandhi.... invece sei tu!
    Hai ragione anche a me quel lago encanta....
    parlo un po' spagnolo ora che Anna vive con noi..
    tuo figlio è un altro - non accende il computer da 3 giorni, apparecchia, governa il fuoco e altre carinerie...

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  3. Ciao Mario,ocho ai cartelli spostati!!!! Li

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  4. Cosa nuota nel bellissimo lago,un'anatra??

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  5. ciao Mario !!! che bella vita ! un saluto da Yama , Greta , Erica , Loris , Emma , Cristina , Paolo , Andrea , Rebecca , Mattia , Patrick , Cristina e Simone !!! Un viaje muy feliz por ti !!!

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  6. E quanto scrive!
    Complimenti, in pochi giorni ha già riempito un paginone. C'è stato un periodo in cui andavo ghiotto per questo genere di letture, e Overland fu una delle mie trasmissioni preferite. Poi quando mi misi sulle tracce dell'amico blogger Riccardo (vedi blog Australia tra i preferiti), per seguire il reportage giornaliero del suo viaggio, smisi con quel genere di letture, dedicandomi ad altro.
    Buon viaggio.

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