giovedì 19 gennaio 2012

12 etapa 64 Km. Esquel


Sono le 6.00 apro gli occhi, infilo gli occhiali e ispeziono velocemente la tenda che non presenta fori.
Per arrivare a Esquel mancano poco più di 60 km. C'è tempo quindi mi riaddormento.
Al risveglio sono le 7.00, anche fuori la tenda è a posto, l'appetitoso nastro che avvolge il manubrio è integro e le gomme della bici non sono state assaggiate.
Pedalare alla mattina con 12 gradi senza aver cenato la sera prima e senza aver fatto colazione è tutta una lotta a scovare residui di energia sparsi qua è là nell'organismo.
Dall'indicazione del campeggio avevo già effettuato 15 km me ne resterebbero 5 ma facciamo pure che siano 10, anche 20, mal che vada 30 e poi potrò rifocillarmi e rimettermi in sesto.
La mattina fà freschino ma già alle 9.00 siamo a 25° e alle 11.00 a 30°.
Il paesaggio è bello, le montagne sembrano fatte di sabbia ocra.
Durante una fermata per mandar giù un po' di frutta secca volgo gli occhi al cielo.
C'è un aereo nero che vola molto in alto ma non lascia la scia bianca dei reattori.
Forse un aereo a elica. Continuo a osservarlo sta perdendo quota velocemente e ora ne riconosco il profilo di un condor.
Sempre troppo distante per una fotografia soddisfacente è comunque emozionante, speriamo di vederne qualcuno più da vicino ma non troppo.
Non attaccano uomini vivi ma l'aspetto è agghiacciante.
Possono raggiungere un'apertura alare di 3 mt ed arrivare a pesare 12 kg.
Ho già fatto 40 km ma del campeggio neanche l'ombra. Vabbè, una bufala.
Il navigatore segna una quota d 933 mt, mi piacerebbe sapere a che quota si trova Esquel tanto per sapere se dovrò salire o scendere. Consulto la lonely planet “Trekking in Patagonia” dove non vengono riportate le quote delle località. Incredibile.


Per entrare a Esquel bisogna passare da un posto di polizia che è come se fosse una frontiera.
Documenti, domande inutili, tutto a posto può andare.
Bella città cerco un hotel segnalato dalla lonely planet, non fa niente se non riporta le quote degli alloggi. Trovato ma tutto esaurito, mi viene indicato il punto d'informazioni a 100 metri.
Ci sono 4 operatrici impegnate a fornire informazioni a coppie e ragazzi.
Prendo il numerino 63. Una coppia si alza, ha finito e l'operatrice bofonchia un numero che non riesco ad afferrare mentre un'altra coppia si alza di scatto e si accomoda.
Le altre 3 operatrici hanno ospiti fissi, è passata più di mezz'ora ma non danno il cambio.
L'unica operatrice che contribuisce allo smaltimento della coda bonfonchia lo stesso numero che ha già chiamato.
Poi capisco che non sta chiamando i numeri sta semplicemente dicendo qualcosa tipo “il prossimo”. Si ma il prossimo di quale numero?
Sbircio il numero dell'uomo che è venuto dopo di me ma ha un biglietto precedente perchè qualcuno ne aveva presi 2 e ha pensato di fargli un favore dandoglielo facendomelo passare sotto il naso.
Tante volte non avere padronanza della lingua aiuta ad essere più tolleranti.
Per farla breve lui aveva il 62, bene sono dopo di lui.
Le coppie sedute alla scrivania delle informazioni sono coppie fisse.
Ad un certo punto sono tentato di chiedere loro se gradiscono che gli porti un mate.
Finalmente tocca a me.
Sto cercando una camera singola per questa notte.
Prende una mappa senza il nome delle vie e mi indica 3 possibilità con delle X. Chiedo se per favore accanto alle x potrebbe scrivere anche il nome degli hotel.
Li scrive in corsivo, male e accavallando le lettere.
Non vorrei essere offensivo quindi prendo il foglio e riscrivo i nomi.
Beh se proprio vuole scriverli nella sua lingua... Li riscrivo e chiedo conferma se li ho scritti correttamente, la risposta è che non conosce l'italiano.
Ringrazio e saluto, per il bene di tutti è meglio che vada.
Arrivo al primo affittacamere. E' chiuso ma c'è un campanello.
Dopo 5 minuti mi rimetto il casco e mentre pigio il pedale si apre la porta. La signora si scusa se non mi ha aperto subito ma era al telefono.
Vorrei chiederle se trattasi di telefono a filo senza prolunga.
E' spettinata, a piedi scalzi. Venga che le faccio vedere la camera.
Con ordine, prima qualche domanda: “avete un ricovero sicuro per la mia bici?”, “avete il wi-fi?”
No.
Mi dirigo verso la seconda X.
El Cisne (il cigno), sulla mappa indicato come El Cientro.
A malincuore non vi descriverò i dettagli della trattativa perchè è tardi.
Ho alloggiato qui, la signora è gentile e un po' all'antica e la camera non è bellissima ma pulita,



La destinazione per domani sarà Futaleufù (Chile)
La frontiera con il Cile il giovedì è aperta, chiude il sabato e la domenica. Chi c'è passato dice che le formalità durano circa mezza giornata.

A presto
Mario 





4 commenti:

  1. Forse all'ufficio informazioni utilizzano i famosi ideogrammi argentini, che, attento, sono diversi da quelli cileni. La pazienza invece ci vuole in tutte le lingue ...

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  2. Bravo Mario.... cuando llega el puma?....ma perche non gli hai sparato l ultrasuono al animaletto che rompeva le palle fuori dalla tenda'...yo sicuramente sarei uscito con la pistolina e lo abrei seccato...beh pero yo sono antiecologico e antianimalista....antiqanimalista e disgrazziato.

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  3. Ciao Mario ! oggi a Lodi era sagra ! Una coda lunghissima di gente che da piazza Maggiore si concentrava sotto i portici del Broletto: distribuzione della classica trippa ! E' molto freddo in pianura padana ( decisamente ) ma c'è ottima energia !!! Un abbraccio ! Ribo

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