giovedì 5 gennaio 2012

1 etapa 84km. Buenos Aires - Lobos


Anche oggi niente foto nel blog per un problema coi file formato nef, domani scatterò in jpg.


Il 4 gennaio di 50 anni fa il Che e il suo amico partivano per il viaggio in sudamerica a bordo della “Poderosa”.

Prima tappa oltre le aspettative.

Oggi alle 18.30 picchiava quasi a mezzogiorno mentre percorrevo una deviazione obbligata, unica alternativa all'autostrada, di 20 km di sterrato impegnativo attraverso le haciendas della Pampa.
Un bell'assortimento di volatili indaffaratissimi, anche piccoli rapaci con sempre in bocca qualcosa. Un cane mi ha inseguito abbaiando, sono sceso dalla bici e ho fatto finta di sbadigliare per fargli capire che non ero aggressivo e ha funzionato, se n'è andato borbottando.

Oggi non ho avuto voglia di bere neanche un caffè, ho fumato una sola sigaretta e tra ieri e oggi mi sono obbligato ha mangiare un cornetto gelato e 4 gallette. Il corpo non chiede cibo ma tanta acqua, oggi 5 litri. Assecondiamo.

Le strade argentine per ora non sono niente male e gli argentini guidano bene e in città sono molto prudenti.
Non sono male quando le conosci. A El Jaguel sono passato sopra a una pozzangherina larga pochi cm ma alta 30 cadendo senza danno. Nessuno si è fermato a chiedere se andava tutto bene, forse sono abituati a vedere gente cadere.
Poi ho chiesto a un giovanotto a passeggio col suo papà se la strada per Lobos era giusta. Si sempre dritto, ridevano perchè Lobos era molto lontana, 30 km.
Arrivato a Lobos il contachilometri ne segnava 84.
Nelle città c'è uno spiegamento di forze eccessivo. Seduto ai giardini di Canuelas ho contato 20 poliziotti, passeggiare per strada, nel giro di 40 minuti.
Hanno una bella divisa verde scuro e non hanno la faccia cattiva.
A Canuelas wi-fi gratuito per tutti.
Oggi sono andato in banca a prelevare del contante.
La fila allo sportello automatico era lunga e negli uffici della banca c'era pieno di gente, non in coda ma assemblata in tanti gruppetti che conversava tranquillamente senza fretta, la prossima volta approfondirò.
Il bancomat funziona al contrario, prima ti caccia i soldi e po ti ridà la tessera ma solo se chiedi manualmente l'espulsione. Dalla contettezza di essere riuscito a prelevare, ho messo via il contante e me ne sono andato saltellando. Quando mi sono accorto di aver dimenticato la tessera sono ritornato allo sportello dove 2 giovani non riuscivano a capire perchè non gli risucchiava la tessera, così gliel'ho spiegato recuperando la mia.
Devo respirare a fondo sennò qualche danno prima o poi lo faccio.
Domani altra tappa e speriamo che mi venga fame.
Un abbraccio forte a tutti.
Suerte.

9 commenti:

  1. Mario mangia, ciao
    silvia

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  2. Buon Anno ,ti seguo col pensiero!Stai bene
    Emma

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  3. darai inizio alla leggenda della bici rossa arrivata a Ushuaia senza nessuno in sella....
    il fantasma della bici rossa venuta da lontano

    noi di regona

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  4. Ciao Mario ! Sei invidiabilmente grande ! Un forte abbraccio y mucha suerte

    Ribo

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  5. Stavo studiando e poiché il mio libro citava la "comunità degli Elfi del Gran Burrone" sono incappata nel tuo blog... scrivo solo per dirti che hai una lettrice in più!

    ...che ora deve smettere di leggere i tuoi post per continuare a studiare. ufffffffff

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  6. ciao mario, come va?
    il viaggio tutto bene?
    puma non ne hai ancora incontrati?
    se dovessi vederne uno, ricordati che devi correre e non fermarti.
    buon anno
    yama

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  7. abbiamo appena mangiato la polenta con lo spezzatino, potevi essere qui con noi.
    buon anno e buona continuazione.
    firmato: yama, ribo e fabio il cuggino.

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  8. bravo Mario: per difenderti dai cani, usi lo sbadiglio; io usavo il bastone;
    carta di credito, ti è andata bene, perchè alla fine la tua carta era ancora lì, ti è bastato tirarla fuori; a me, appena sbarcato nelle Filippine, il primo bancomat mi ha mangiato la carta; meno male che Marijke aveva ancora la sua(ma abbiamo cercato un altro bancomat)
    pietro

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